

Focus
Quentin Tarantino intervista John Milius: due leggende a confronto
Sul sito del New Beverly Cinema, di proprietà di Quentin Tarantino, si trovano diversi scritti di inestimabile valore per i cinefili, fra cui le imperdibili recensioni scritte dal regista americano. Fra i tanti articoli, vale la pena soffermarsi su uno in particolare: l‘intervista concessa nel 1982 da John Milius a Tarantino, che ai tempi era in procinto di compiere 20 anni. Una vera e propria lezione di cinema, in cui l’allievo Tarantino si confronta ad armi pari con il maestro Milius, dimostrandogli tutto il suo amore ma riservandogli anche qualche stilettata, come una motivata critica al suo esordio dietro la macchina da presa Dillinger.
Sorprendentemente, il capolavoro di Milius Un mercoledì da leoni non viene nemmeno citato durante il colloquio (ma Tarantino ha scritto una recensione sul film), mentre trova spazio un’ampia disamina su L’uomo dai 7 capestri, diretto da John Huston sulla base di una sceneggiatura dello stesso Milius, piuttosto critico sul lavoro dietro alla macchina da presa del collega.
Fra le pieghe dell’intervista, si possono però notare alcune suggestioni che Tarantino ingloberà nel suo cinema. Proprio L’uomo dai 7 capestri, che Tarantino descrive a Milius come la sua sceneggiatura preferita, sarà citato per due volte nella filmografia del cineasta americano: la prima in Pulp Fiction, con il fittizio passo biblico Ezechiele 25:17 che ha diverse analogie con uno recitato da Anthony Perkins nella sopracitata pellicola; l’altra, ancora più esplicita, in C’era una volta a… Hollywood, con il tema principale de L’uomo dai 7 capestri Miss Lily Langtry che risuona nel finale dell’ultima fatica di Tarantino. Lo stesso regista svela inoltre che la battuta “Essere leali è molto importante” di Pulp Fiction gli è stata suggerita proprio da Milius in questa intervista di 12 anni prima, che trovate tradotta nelle righe successive.
Quentin Tarantino e John Milius: la traduzione dell’intervista
Questa intervista con lo sceneggiatore e regista John Milius è stata fatta quando avevo vent’anni (e si vede). L’ultimo film che aveva realizzato in quel momento era Conan il barbaro. Ho solo chiamato la sua assistente dicendole che stavo scrivendo un libro, e lei mi ha organizzato un’intervista con lui. L’ho incontrato due volte per l’intervista. La prima volta è stata nel suo ufficio alla Paramount. La seconda volta è stata sul set del film Fratelli nella notte, che lui stava producendo. Mi ha detto che non voleva Gene Hackman come protagonista, voleva James Arness!
In seguito, sono diventato amico di Big John. All’inizio del 1995, prima degli Academy Awards, sono andato a caccia di anatre con John Milius, Steven Spielberg e Robert Zemeckis. John e io ci siamo seduti in un nascondiglio tutto il giorno, sorseggiando whisky da una boccetta, parlando di film e sparando alle code piumate delle anatre. Questa è solo una parte. Un giorno scriverò di più.
Allievo e maestro a confronto
Quentin Tarantino: Per cominciare, vorrei che tu sapessi che la sceneggiatura de L’uomo dai 7 capestri è in assoluto la mia preferita.
John Milius: Accidenti, grazie. Anche a me piace molto. Spero che tu abbia letto la mia sceneggiatura. La sceneggiatura è molto meglio del film.
Quentin Tarantino: Hai ricevuto il credito esclusivo della sceneggiatura, ma ti ho sentito dire nelle interviste che John Huston ha rovinato la tua sceneggiatura.
John Milius: Beh, mi ha fatto riscrivere tutto. Ma poi mi ha detto che voleva che facessi questo e quello, soprattutto per disattenzione.
Quentin Tarantino: Se lo avessi diretto tu, in che modo sarebbe stato diverso?
Milius: Sarebbe stato molto diverso! Il film è una specie di versione povera di Butch Cassidy, o qualcosa del genere. Penso che soffra una mancanza di coinvolgimento, sicuramente. Non è né carne né pesce. Adoro Paul Newman, penso che sia un attore meraviglioso, ma non credo che fosse la scelta migliore per il ruolo del giudice Roy Bean. E ancora e ancora. Tutti i personaggi, tutte le persone che recitano piccole parti nel film, piccoli cameo e altre cose. L’aspetto del film non è mai stato del tutto giusto per me. C’è un tono nel film che non funziona. Odio dirlo, ma sembra un western di Beverly Hills. C’è un sentimento che originariamente non c’era. Nella sceneggiatura, è un film molto più forte.
Quentin Tarantino: Nella sceneggiatura, è un tipo di western sangue e fegato, molto sporco.
John Milius: Era un film molto duro.
Quentin Tarantino: Nel film ci sono tutti questi cameo, queste star che entrano in scena.
John Milius: Sì, tutta quella roba era nella sceneggiatura, narrata da questi personaggi. C’era una quantità eccezionale di umorismo nella sceneggiatura originale. Più umorismo di quanto non ci sia nel film. Ma aveva ancora un sentimento paragonabile a quello di un film di Sergio Leone.
Quentin Tarantino: Una specie di C’era una volta il West?
John Milius: Sì, più vicino di quanto lo sia il film. Il buono, il brutto e il cattivo sarebbe probabilmente un buon esempio.
Quentin Tarantino: Quando la maggior parte della gente pensa a te, pensa al signor Macho (soprannome dato al regista per la sua predilezione per personaggi e tematiche particolarmente virili, ndr).
John Milius: (ridendo) Non è una cosa terribile?
Quentin Tarantino: Ogni volta che un critico recensisce uno dei tuoi lavori, prima di proferire parola sul film, ti chiama Mr. Macho.
John Milius: Sanguinario, o qualcosa del genere.
Quentin Tarantino: Quando Time Magazine ha recensito Conan il barbaro, era Time o Newsweek, si è riferito a te come il Peck’s Bad Boy della USC.
Milius si lascia andare a una fragorosa risata.
Milius: Non mi dispiace essere Peck’s Bad Boy! Mi piace molto più di Mr.Macho. Sono stato chiamato da Andrew Sarris un barbaro di talento. Ma non credo di poter mantenere quel titolo dopo Conan il barbaro.
Tarantino: Una deviazione rispetto a questo, ne L’uomo dai 7 capestri, è che il giudice è estremamente romantico. Il modo in cui parla di Lily Langtry (la famosa attrice teatrale che ama a distanza), poi la scena nel deserto con Maria Elena (Victoria Principal). Le chiede cosa vuole, e lei risponde: “Vorrei una scatola che quando la apri suona una canzone”. Lui dice: “Vuoi dire un carillon? Oppure ti prenderò un organo a canne”. Quindi le canta The Yellow Rose of Texas. È vecchio e irascibile, ma a suo modo anche romantico ed eloquente.
Milius: Sono un romantico senza speranza! Questo è ciò che sono, sopra ogni altra cosa! I miei film sono pieni di romanticismo spiccio.
Tarantino: L’ultima scena, in cui Lily Langtry legge la lettera scritta dal giudice, è semplicemente bellissima.
Milius: Era molto meglio nella sceneggiatura. Perché nella sceneggiatura lui ritorna e c’è questo grande scontro a fuoco. Non è un fantasma, come nel film. Quello che torna è un vecchio uomo sconfitto. E sua figlia è nei guai con tutti i nuovi elementi in città, rappresentati meglio nella sceneggiatura. Molto più realistici e dettagliati. C’è un brutto elemento nella città. A differenza del film, non è questa ragazza tosta che spara a tutti. Lui torna, e lei non sa mai che è lui. Da solo, questo vecchio ubriaco scende, spazza via quei ragazzi e viene ucciso. Rimane solo Tector.

La scena finale di C’era una volta a… Hollywood, accompagnata dal brano Miss Lily Langtry, uno dei temi principali de L’uomo dai 7 capestri
Quentin Tarantino: Il personaggio di Ned Beatty?
John Milius: Sì. Viene lasciato in vita e capisce che era lui. Lo mette in una bara di legno di pino, e il giorno dopo, o quello dopo ancora, arriva Lily Langtry in città. La bara viene messa sul treno mentre legge la lettera (ride da solo). Ricordo che c’è qualcosa che amo in lei che legge la lettera mentre due ragazzi discutono sull’eventualità di mettere la bara sul treno al caldo, perché puzzerà. Si chiedono se inserirlo nella parte posteriore del treno o in quella anteriore (ride).
Lui è l’eroe del film, e loro si lamentano di come puzzerà quando si decomporrà, dovranno preoccuparsi del suo odore. Lei sta leggendo la lettera su come staranno insieme e contemporaneamente vediamo il riflesso nella finestra di loro che spingono la bara sul treno. Poi se ne vanno insieme. Lui non la incontra mai, ma quando alla fine lascia la città che ha creato, parte con Lily Langtry. È una scena molto potente, con una lacrima che le esce dagli occhi. Ma la cosa bella è che la figlia non sa mai che suo padre è tornato.
Quentin Tarantino: Non saprei. La loro conversazione nel film è una scena così bella.
John Milius: Si incontrano, ma lui non le dice di essere suo padre. Le dice solo che era uno degli sceriffi di suo padre.
Quentin Tarantino: Quindi gli sceriffi non tornano?
John Milius: No. Gli sceriffi sono spariti da tempo. Li spazza via da solo. E dice a sua figlia: “Ho solo cavalcato con lui. Tuo padre era un uomo eccezionale. Non come me. Non mi sono mai sentito all’altezza di tuo padre”. Scena molto, molto, molto potente.
Quentin Tarantino: Ti descrivi come un romantico senza speranza. Ma per me la parte di Dillinger che non funziona è quella centrale, quando Dillinger (Warren Oates) e Billie Frechette (Michelle Phillips) vanno via insieme. L’intero montaggio romantico di loro due nella barca a remi, o che camminano nei boschi, dava l’impressione che tu non ci avessi messo davvero il cuore dentro. Tuttavia, più avanti nel film, durante le grandi riprese, Billie Frechette afferra una Tommy Gun e inizia a far saltare gli uomini del governo, dando a Dillinger la copertura di cui ha bisogno, urlando: “Corri, Johnny, corri!”. Questo sì che è romantico!
John Milius: Beh, la lealtà è sempre una qualità che ammiro nelle persone. Essere leali è molto importante. (NOTA: anni dopo uso questa precisa frase in Pulp Fiction). È molto facile innamorarsi l’uno dell’altro. È molto facile essere rapiti dalle idee. Ma riuscire o non riuscire a rimanere fedele è una prova di chi sei. Quando dai la tua parola è molto importante, è una prova morale con se stessi, sul mantenere o meno la lealtà.
Quentin Tarantino: Warren Oates rappresentava davvero Dillinger com un vero uomo degli anni Trenta, portato alle sue circostanze attraverso il clima dei tempi. Tuttavia, mi chiedo se un personaggio più d’azione si sarebbe adattato meglio ai tuoi scopi. Un attore come William Smith. Puoi credere che Michelle Phillips ucciderebbe chiunque per salvare William Smith. Non Warren Oates.
John Milius: Warren è sempre stato uno dei miei attori preferiti. Volevo che Warren fosse il giudice.
Quentin Tarantino: Pensavo volessi Lee Marvin.
John Milius: Sì, ho pensato anche a lui. Ma inizialmente volevo fare un film a basso budget. Volevo che fosse il mio primo film e che spendessimo meno di quanto abbiamo effettivamente speso per Dillinger. Girato in Spagna. In qualche piccola città malsana, con avanzi di Sergio Leone e con Warren come giudice. Penso che Warren sarebbe stato meraviglioso in quel ruolo. Qualcosa di assolutamente fantastico. Come Dillinger è stato molto bravo. Ma forse William Smith sarebbe stato un Dillinger più dinamico. Warren ha davvero interpretato bene quella parte.
Quentin Tarantino: Visto che l’abbiamo citato, lasciami dire che il tuo casting di William Smith nei panni del padre di Conan è geniale. Quando vivevo nel Tennessee con mia nonna, ero in quinta elementare, adoravo andare al cinema, ma non c’erano sale nella nostra città. Avevamo solo un drive-in, il South Clinton Drive-In. Fatta eccezione per i film del sud, come McKlusky, metà uomo metà odio e Un duro per la legge, non davano mai film nuovi. Di solito erano film d’exploitation. Ma film d’exploitation di alcuni anni prima. Quindi molti film di biker. In gran parte interpretati da William Smith. Mitch, Gli angeli pestano duro, Un mucchio di bastardi.
John Milius: Adoro Un mucchio di bastardi. È quello dove vanno in Vietnam?
Quentin Tarantino: Sì.
John Milius: Grande ispirazione per Apocalypse Now.
Quentin Tarantino: Davvero? Un mucchio di bastardi?
John Milius: Sì, motociclisti in Vietnam, surfisti in Vietnam, stessa idea. Ho scritto un intero pezzo su Film Comment su come i motociclisti siano incompresi. Ho scritto che in Easy Rider Peter Fonda e Dennis Hopper sono morti per i peccati di William Smith.
Quentin Tarantino: William Smith è il mio attore preferito. Di solito interpreta i cattivi. Ma mi piacerebbe vederlo recitare parti più eroiche. Penso che sia come Charles Bronson negli anni sessanta. Come Bronson, penso che potrebbe fare la transizione da cattivo a eroe.
John Milius: Non ci sono dubbi.
Quentin Tarantino: Ecco perché ero entusiasta di vederlo recitare una parte eroica in Conan il barbaro, e non solo un barbaro cattivo che Conan uccide.
John Milius: Sì, adoro la sua scena nel film. Adoro quando tiene il suo grande discorso all’inizio. The riddle of steel. Non è molto, ma lo adoro. E il fatto che ha combattuto valorosamente per il villaggio contro l’orda. Ed è stato fatto da un branco di rottweiler! Ci volevano dei rottweiler per far cadere William Smith (ride)!
Quentin Tarantino: Hai prodotto Hardcore per Paul Schrader?
John Milius: Sì. Una sceneggiatura meravigliosa che si è rivelata un film schifoso. Incolpo la direzione di Paul per questo.
Quentin Tarantino: Ho sentito che ad un certo punto sembrava che dovesse esserci Warren Beatty nel ruolo di George C. Scott. E assurdamente doveva essere la moglie di Beatty a scappare per fare film porno, invece della figlia?
John Milius: È stato imbarazzante vedere Beatty sedurre Paul come una ragazza, cercando di convincerlo.
Quentin Tarantino: Schrader ha detto che gli hanno fatto cambiare il finale rispetto a quello che aveva scritto.
John Milius: (sbuffa) Nessuno gli ha fatto cambiare nulla, ha fatto esattamente quello che voleva.
Quentin Tarantino: Adoro il suo film Rolling Thunder.
John Milius: L’ha scritto per me come regista.
Quentin Tarantino: (sorpreso) Davvero?
John Milius: Ha scritto la sceneggiatura, me l’ha data e ha detto: questo è il tuo film.
Quentin Tarantino: Perché non l’hai fatto?
John Milius: Oh, non lo so. Non pensavo di voler fare qualcosa di così cupo in quel momento.
Quentin Tarantino: Ho intervistato il regista John Flynn, e ha detto che la sceneggiatura di Schrader era infilmabile.
John Milius: No, era fantastica. Era una buona sceneggiatura, con delle cose meravigliose. Paul al suo meglio.
Focus
Monica Vitti è morta: addio a una colonna portante del cinema italiano

Non esiste un’interprete senza una voce. Un adagio che sintetizza il mestiere della recitazione, ma che si adatta perfettamente anche a una delle più grandi attrici della storia del cinema italiano, ovvero Monica Vitti. La sua inconfondibile voce roca, che sapeva modulare in infinite sfumature caratteriali e interpretative, è stata, insieme al suo indimenticabile volto, la prima cosa a cui abbiamo pensato una volta appresa la notizia della sua morte, giunta a oltre 90 anni di età, di cui 30 passati lontani dalle scene a causa di una malattia degenerativa che ha progressivamente eroso la sua mente e la sua memoria. Una voce protagonista di alcune delle più celebri battute della storia del cinema italiano (come dimenticare “Mi fanno male i capelli” in Deserto rosso?), grazie alla quale rimarrà per sempre scolpita nei ricordi di tutti, prendendosi la rivincita sul triste destino che ha segnato l’ultima parte della sua esistenza.
Il lascito di Monica Vitti non si ferma però al suo timbro vocale, al suo malinconico broncio capace di trasformarsi in abbagliante sorriso e all’ironia che l’ha sempre accompagnata, in scena e nella vita reale. Monica Vitti è infatti stata il volto per eccellenza di due floride stagioni del nostro cinema: da una parte la produzione più autoriale, a cui ha contribuito grazie al sodalizio artistico e umano con Michelangelo Antonioni, consegnandoci capolavori del calibro di L’avventura, La notte, L’eclisse e il già citato Deserto rosso. Dall’altra, la grande commedia all’italiana, nella quale si è confrontata con giganti come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, tratteggiando sempre personaggi unici e incredibilmente vitali, e diventando di fatto il valore aggiunto di film memorabili, fra i quali citiamo La ragazza con la pistola, Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) e Polvere di stelle.
Monica Vitti: molto più che diva
In un’epoca in cui la donna nel cinema italiano era spesso limitata al ruolo di madre o a quello di mero oggetto del desiderio, Monica Vitti è stata molto più che diva, ha cambiato le regole del gioco: prima è diventata emblema dell’incomunicabilità e del disagio esistenziale, poi il volto per eccellenza dell’anticonformismo e della risata italiana, senza mai rinunciare alla propria unicità e a una sensualità mai volgare, sempre accompagnata da tempi comici perfetti e da un’intensità recitativa ineguagliabile. Un talento che l’ha portata a distinguersi con gli stessi eccellenti risultati anche al cinema e al teatro, senza dimenticare qualche sporadica ma esaltante performance all’estero, fra le quali merita certamente una menzione Modesty Blaise – La bellissima che uccide di Joseph Losey, uno dei primi cinecomic della storia del cinema.
L’abbiamo ammirata nell’interpretazione di donne indipendenti e profondamente ribelli, mogli annoiate in cerca di un’esistenza migliore, ragazze in cerca di rivincita e riappropriazione di se stesse. L’abbiamo vista arrabbiata, divertita, innamorata e tradita, vittima e carnefice, libera e prigioniera, amandola ogni volta. Il suo profondo e magnetico sguardo come finestra sull’anima dei suoi personaggi, la sua strepitosa verve comica come strumento per tratteggiare spaccati umani mai banali, scolpiti indelebilmente nella storia del cinema.
Da semplici spettatori e amanti dell’arte, l’abbiamo accompagnata a distanza negli ultimi decenni di dolorosa malattia, illudendoci di farle arrivare il nostro affetto e il nostro calore e di farle trovare una via d’uscita dal labirinto in cui la sua mente era intrappolata. Oggi infine piangiamo la sua scomparsa, certi però del fatto che la sua eredità nell’immaginario collettivo non svanirà, e che il suo sorriso, capace di demolire qualsiasi canone di bellezza, entrerà a fare parte del mito.
Focus
Netflix: tutte le nuove uscite che vedremo a febbraio 2022

Anche a febbraio, Netflix ha in serbo tante novità per i propri abbonati, a cominciare dal ritorno di due serie particolarmente amate come Disincanto e Space Force. Non mancano i film originali, come Dalla mia finestra, Il mese degli dei e Amore e guinzagli. Spazio come sempre anche a documentari e reality show, come Il truffatore di Tinder e L’amore è cieco. Di seguito, l’elenco completo di quello che vedremo il prossimo mese su Netflix.
Cosa vedremo su Netflix a febbraio 2022
1 febbraio
- Dion (serie originale, stagione 2)
- Finding Ola (serie originale, stagione 1)
- John Wick (film non originale)
- Riverdale (serie non originale, stagione 5)
- Conan il ragazzo del futuro (serie non originale, stagione 1)
2 febbraio
- Oscuro desiderio (serie originale, stagione 2)
- Me Contro Te – Il Film – La Vendetta del Sig. S (film non originale)
- Il truffatore di Tinder (documentario originale)
3 febbraio
- Murderville (serie originale, stagione 1)
4 febbraio
- Dalla mia finestra (film originale)
- Il colore delle magnolie (serie originale, stagione 2)
6 febbraio
- Brooklyn 99 (serie non originale, stagione 7)
8 febbraio
- Il mese degli dei (film originale)
- Ms. Pat: Y’All Wanna Hear Something Crazy? (stand-up comedy originale)
- L’amore è cieco: Giappone (reality show originale)
9 febbraio
- Disincanto (serie originale, stagione 4)
- Idee da vendere (reality show originale, stagione 1)
11 febbraio
- Amore e guinzagli (film originale)
- Tallgirl 2 (film originale)
- Bigbug (film originale)
- Jeen-Yuhs: A Kanye Trilogy (film originale)
- Love Tactics (film originale)
- Inventing Anna (serie originale, stagione 1)
- Toy Boy (serie originale, stagione 2)
- L’amore è cieco (reality show originale, stagione 2)
14 febbraio
- Fedeltà (serie originale, stagione 1)
16 febbraio
- Secrets of Summer (Cielo Grande) (serie originale, stagione 1)
17 febbraio
- Perdonaci i nostri peccati (film originale)
- Erax (film originale)
- Heart Shot – Dritto al cuore (film originale)
- Il giovane Wallander (serie originale, stagione 2)
- Al passo con i Kardashians (reality show non originale, stagione 17)
18 febbraio
- Non aprite quella porta (film originale)
- La serie di Cuphead! (serie originale, stagione 1)
- Space Force (serie originale, stagione 2)
- Uno di noi sta mentendo (serie originale, stagione 1)
- Downfall: Il caso Boeing (documentario originale)
19 febbraio
- Venom (film non originale)
- Non mi uccidere (film non originale)
22 febbraio
- Bubba Wallace: in gara contro ogni limite (serie originale, stagione 1)
25 febbraio
- Vikings: Valhalla (serie originale, stagione 1)
- La giudice (serie originale, stagione 1)
- Madea: Il ritorno (film non originale)
Focus
Amazon Prime Video: tutte le uscite in arrivo a febbraio 2022

Mese particolarmente importante quello di febbraio per Amazon Prime Video, grazie soprattutto ai ritorni dello show LOL: Chi ride è fuori e della serie originale The Marvelous Mrs. Maisel, rispettivamente per la seconda e per la quarta stagione. Grande attesa anche per le uscite cinematografiche, fra cui spiccano la commedia Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario e l’action Dangerous. Come sempre, grandi novità anche per le nuove acquisizioni nel catalogo di Amazon Prime Video: fra i tanti nuovi film, potremo infatti vedere o rivedere cult come La vita è meravigliosa, Top Gun, Venerdì 13 o Prova a prendermi. Di seguito, tutto quello che vedremo a febbraio su Amazon Prime Video.
2 febbraio: Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario
La guardia del corpo Michael Bryce si era ripromesso di non far più ricorso alla violenza, ma i suoi buoni propositi vanno letteralmente a rotoli quando l’ex killer Darius Kincaid e la sua bella moglie Sonia lo coinvolgono in una missione di supporto ad un agente dell’FBI intento a prevenire un cyber attacco organizzato da un vendicativo e potente criminale. Diretto da Patrick Hughes, il cast include Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Morgan Freeman, Salma Hayek, Frank Grillo e Antonio Banderas.
Flashback, dal 4 febbraio su Amazon Prime Video
Il nuovo film Amazon Original francese Flashback segue le vicende di Charlie, un’avvocata di alto profilo, cinica ed egocentrica, che dopo aver vinto un altro caso incontra uno strano tassista in grado di viaggiare nel tempo di nome Hubert. Riportandola indietro nel tempo dalla Rivoluzione Francese a “Les Trente Glorieuses” e al periodo medievale, Hubert presenta Charlie ad alcune delle donne più famose della storia. Attraverso una serie di eventi sfortunati ma esilaranti, Charlie sarà testimone in prima persona dei momenti storici più importanti e delle battaglie combattute affinché le donne possano vivere in libertà nel XX secolo.
Per sfuggire a questo ciclo di viaggi nel tempo, dovrà scoprire qual è veramente il suo ruolo di donna nella società e imparare come aiutare a dare potere a coloro che oggi non hanno voce. Diretto e interpretato da Caroline Vigneaux (Full Speed, We Were Young), il cast include anche Sophia Aram, Suzanne Clément, Lison Daniel, Issa Doumbia, Gad Elmaleh, Lannick Gautry, Emy Letertre, Florent Peyre, Sylvie Testud e Julien Pestel. Il film è prodotto da Alain Goldman per Légende Films.
4 febbraio: Reacher
Reacher segue la storia di Jack Reacher, un investigatore veterano della polizia militare, appena tornato alla vita civile. Reacher è un vagabondo, senza telefono e con sé porta il minimo indispensabile mentre viaggia per il paese ed esplora la nazione che in passato ha servito. Quando Reacher arriva nella cittadina di Margrave, in Georgia, trova una comunità alle prese con il suo primo omicidio in 20 anni. I poliziotti lo arrestano immediatamente e testimoni oculari affermano di aver visto Reacher sulla scena del crimine.
Mentre lavora per dimostrare la sua innocenza, inizia a emergere una radicata cospirazione, che potrà essere affrontata solo con la mente acuta di Reacher e le sue maniere forti. Una cosa è certa: hanno scelto la persona sbagliata a cui dare la colpa. La prima stagione di Reacher è basata su Killing Floor, il primo romanzo scritto da Lee Child che ha per protagonista Jack Reacher.
11 febbraio: Real Madrid: la leggenda bianca
Real Madrid: la leggenda bianca offre uno sguardo sui traguardi, le curiosità e i valori del club attraverso gli occhi e i sentimenti delle importanti personalità che ne hanno fatto parte. La docuserie vede la partecipazione di grandi nomi dello sport e dell’intrattenimento spagnolo come, tra gli altri, Emilio Butragueño, Iker Casillas, Predrag Mijatovic, José Antonio Camacho, Julio César Iglesias, Alejandro Sanz, Álvaro Arbeloa, Juanma Iturriaga e Lolo Sáinz.
With Love: dall’11 febbraio su Amazon Prime Video
Al centro della serie le vicende dei fratelli Diaz, Lily e Jorge, alla ricerca dell’amore e del loro posto nel mondo. Ciascun episodio si svolge durante una diversa festività dell’anno, seguendo i diversi membri della famiglia: Lily che da ragazza appena tornata single entra in un triangolo amoroso tra due pretendenti, suo fratello Jorge Jr. che deve presentare il suo nuovo fidanzato Henry alla famiglia per la prima volta durante la festa dell’ultimo dell’anno, il cugino Sol Perez alle prese con una possibile storia d’amore con il suo collega il Dottor Miles Murphy, e i genitori Beatriz e Jorge Sr., intenti a cercare di mantenere viva la scintilla anche dopo i 50 anni.
La serie racconta la famiglia Diaz nel corso di 12 mesi tra gli alti e i bassi della vita nei giorni più importanti dell’anno. Romantic comedy in 5 episodi da un’ora ciascuno, scritta e creata da Gloria Calderón Kellett e con Emeraude Toubia, Mark Indelicato, Desmond Chiam, Rome Flynn, Vincent Rodriguez III, Isis King, Todd Grinnell, Constance Marie e Benito Martinez.
I Want You Back: dall’11 febbraio su Amazon Prime Video
Emma e Peter sono degli estranei, ma quando si incontrano c’è una cosa che li fa legare immediatamente: sono entrambi stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Noah e Anne. Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma la loro autocommiserazione prende una strana piega quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati avanti, Anne con Logan e Noah con Ginny. Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli. Con Charlie Day, Jenny Slate, Gina Rodriguez, Scott Eastwood, Manny Jacinto, Clark Backo, Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Jordan Carlos, Isabel May e Luke David Blumm.
11 febbraio: Rooney
Il film documentario offrirà agli spettatori accesso inedito alla vita di uno dei più grandi attaccanti del calcio, Wayne Rooney, che racconta le storie di alcuni dei momenti più importanti della sua vita, con le testimonianze delle persone a lui più vicine, tra cui la famiglia, gli amici e sua moglie, Coleen.
Ti odio, anzi no, ti amo!, dal 14 febbraio su Amazon Prime Video
Basato sull’omonimo romanzo best-seller di Sally Thorne, Ti odio, anzi no, ti amo! racconta la storia di un’ambiziosa brava ragazza di nome Lucy Hutton (Lucy Hale), ai ferri corti con la fredda ed efficente nemesi sul posto di lavoro Joshua Templeton (Austin Stowell), entrambi in corsa per ottenere una grande promozione presso la casa editrice Bexley & Gamin. Intrappolati in un ufficio condiviso, Lucy dà il via a una spietata competizione contro Josh, una rivalità che diventerà sempre più complicata anche a causa dell’attrazione che lei prova per lui dopo che un’innocente corsa in ascensore si trasforma in qualcosa di totalmente inadatto all’ambiente lavorativo.
Ma è amore o solo un’altra battaglia nella loro guerra all’ottenimento del posto di lavoro tanto ambito? Diretto da Peter Hutchings, nel film partecipano anche Samon Daunno, Yasha Jackson, Sean Cullen con Sakina Jaffrey e Corbin Bernsen.
18 febbraio: The Marvelous Mrs. Maisel – Stagione 4
È il 1960 e c’è aria di cambiamento. Cercando di affinare il suo show, Midge si trova un ingaggio che le permette di avere carta bianca per quello che riguarda la sua creatività. Ma l’impegno che mette nella sua arte – e il tempo che le dedica – crea una spaccatura fra lei, la sua famiglia e gli amici. La tagliente, irriverente ed esilarante nuova stagione vedrà anche le partecipazioni speciali di Kelly Bishop, Milo Ventimiglia, John Waters e Jason Alexander. Con Rachel Brosnahan, Tony Shalhoub, Alex Borstein, Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron e Luke Kirby.
Dangerous: dal 21 febbraio su Amazon Prime Video
Dopo la morte di suo fratello, Dylan “D” Forrester (Scott Eastwood), un ex detenuto sociopatico incapace di provare paura, si dirige verso un’isola lontana per assistere alla veglia nella speranza di ritrovare un punto di contatto con la sua famiglia. Quando una micidiale banda di mercenari guidata dallo spietato Cole (Kevin Durand) arriva per sorvegliare l’isola, D deve mettere da parte le differenze all’interno della famiglia e il suo nuovo codice etico. Armati fino ai denti, gli assassini prendono in ostaggio la famiglia di D e si barricano sull’isola.
D, che è una potente mina vagante da non sottovalutare, è costretto a cavarsela da solo salvo il supporto del suo terapeuta il dottor Alderwood (Mel Gibson). Grazie a una soffiata, l’FBI guidato dall’agente Shaughnessy (Famke Janssen) e lo sceriffo locale (Tyrese Gibson) riescono ad avvicinarsi a lui e D si ritrova bloccato in un esplosivo gioco di guardie e ladri. Mentre scopre le vere motivazioni di Cole e il suo ruolo nella morte del fratello, D parte per un’incessante ricerca di vendetta.
24 febbraio: LOL: Chi ride è fuori – Stagione 2
Arriva la seconda stagione di LOL: Chi ride è fuori, il comedy show Amazon Original in 6 puntate che vedrà sfidarsi a colpi di gag Virginia Raffaele, Corrado Guzzanti, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Mago Forest, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza e Max Angioni sotto lo sguardo attento del game master Fedez affiancato da Frank Matano.
I primi quattro episodi saranno disponibili in streaming da giovedì 24 febbraio e gli ultimi due dal 3 marzo – con il gran finale – che decreterà un unico vincitore: lo sfidante che riuscirà a resistere rimanendo serio tutte le sei ore si aggiudicherà il premio di 100 mila euro che sarà devoluto a un ente benefico di sua scelta.
1 febbraio
- Green Book (film non originale)
- Vice – l’uomo nell’ombra (film non originale)
- Come ti ammazzo il bodyguard (film non originale)
- The Imitation Game (film non originale)
- I più grandi di tutti (film non originale)
- Il mistero della casa del tempo (film non originale)
- The United Way (film non originale)
- Ma che bella sorpresa (film non originale)
- Puoi baciare lo sposo (film non originale)
- Fuga di cervelli (film non originale)
- Faccio un salto all’Avana (film non originale)
- Italiano medio (film non originale)
- Vengo anch’io (film non originale)
- Benvenuti al nord (film non originale)
- L’agenzia dei bugiardi (film non originale)
- Quel bravo ragazzo (film non originale)
- Il grande salto (film non originale)
- Tutto molto bello (film non originale)
- Forever Young (film non originale)
- Prova a prendermi (film non originale)
- Spiderwick – Le cronache (film non originale)
- Drillbit Taylor (film non originale)
- La vita è meravigliosa (film non originale)
- Venerdì 13 (film non originale)
- Top Gun (film non originale)
- Star Trek – La nemesi (film non originale)
- Four Brothers – Quattro fratelli (film non originale)
- Il principe cerca moglie (film non originale)
- L’ultimo dominatore dell’aria (film non originale)
- Colazione da Tiffany (film non originale)
- School Of Rock (film non originale)
- S.O.S. fantasmi (film non originale)
- Case 39 (film non originale)
- Zoolander (film non originale)
- Star Trek (film non originale)
- G.I. Joe – La nascita dei Cobra (film non originale)
- Bumblebee (film non originale)
- Mission: Impossible – Fallout (film non originale)
- Minority Report (film non originale)
- Sliver (film non originale)
- Barnyard – Il cortile (film non originale)
- I Love You, Man (film non originale)
- Young Adult (film non originale)
- A Beautiful Mind (film non originale)
- Il dittatore (film non originale)
- Punto di non ritorno (film non originale)
- Zoolander 2 (film non originale)
- Overlord (film non originale)
- Revolutionary Road (film non originale)
- Fragolina Dolcecuore (serie non originale, stagione 2)
- Il bello delle donne (serie non originale, stagioni 1-3)
- The Vampire Diaries (serie non originale, stagione 8)
2 febbraio
- Come ti ammazzo il bodyguard 2 – La moglie del sicario (film Amazon Exclusive)
4 febbraio
- Flashback (film originale Amazon Prime Video)
- Reacher (serie originale Amazon Prime Video, stagione 1)
7 febbraio
- Criminal Minds: Suspect Behavior (serie non originale, stagione 1)
- Criminal Minds: Beyond Borders (serie non originale, stagioni 1-2)
9 febbraio
- L’assistente della star (film non originale)
11 febbraio
- I Want You Back (film originale Amazon Prime Video)
- Rooney (film Amazon Exclusive)
- With Love (serie originale Amazon Prime Video, stagione 1)
- Real Madrid: la leggenda bianca (serie Amazon Exclusive, stagione 1)
- L’eroe dei due mondi (film non originale)
12 febbraio
- Nove lune e mezza (film non originale)
13 febbraio
- Benvenuti in casa Esposito (film non originale)
14 febbraio
- Ti odio, anzi no, ti amo! (film Amazon Exclusive)
- Io rimango qui (film non originale)
- Cosa mi lasci di te (film non originale)
18 febbraio
- The Marvelous Mrs. Maisel (serie originale Amazon Prime Video, stagione 4)
21 febbraio
- Dangerous (film Amazon Exclusive)
- Un uomo tranquillo (film non originale)
22 febbraio
- Robin Hood – L’origine della leggenda (film non originale)
24 febbraio
- LOL: Chi ride è fuori (show originale Amazon Prime Video, stagione 2)
25 febbraio
- Fire City: End of Days (film non originale)
- Bleach (serie non originale, stagioni 8-9)
28 febbraio
- The Photograph (film non originale)
- Il manuale degli appuntamenti (28 febbraio)
- The Beach House (28 febbraio)
- Donnie Darko (28 febbraio)
Film in scadenza
- Burraco fatale (11 febbraio)
- Il caso Pantani – L’omicidio di un campione (13 febbraio)
- Arrivano i prof (15 febbraio)
- Bridesmaids (15 febbraio)
Serie in scadenza
- Xena: Principessa guerriera (stagioni 1-6, 3 febbraio)
- The A-Team (7 febbraio)