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Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani: il cast parla del finale
Dopo un breve passaggio in sala, interrotto dalla forzata chiusura dei cinema in tutta l’Italia, da qualche giorno è approdato su Amazon Prime Video Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, commedia romantica a base di loop temporali interpretata da Andy Samberg, Cristin Milioti e J.K. Simmons (qui potete leggere la nostra recensione). Nel corso di un’intervista al Los Angeles Times, il cast del film ha parlato diffusamente del finale, che ha lasciato gli spettatori con molte domande sul destino dei protagonisti.
Se state cercando risposte nette e inequivocabili, siamo spiacenti di deludervi. Gli ambigui minuti finali sono stati concepiti proprio per lasciare la porta aperta a diverse interpretazioni, e né il regista Max Barbakow, né lo sceneggiatore Andy Siara, né gli interpreti si sono sbottonati in proposito. Potete comunque leggere le loro dichiarazioni nel prosieguo dell’articolo, ma vi raccomandiamo di non procedere oltre se non avete ancora visto Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, in modo da tenervi al riparo da sgraditi spoiler.
Il finale aperto di Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani
Nel corso di Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani, assistiamo alla bizzarra storia d’amore di Nyles e Sarah, che, sulle orme di opere come Ricomincio da capo, Edge of Tomorrow – Senza domani e Auguri per la tua morte, sono costretti e rivivere ogni giorno il matrimonio della sorella del personaggio di Cristin Milioti, apparentemente senza via di fuga. Dopo l’innamoramento, la lite e la riconciliazione, i due sembrano riuscire a rompere questa sorta di maledizione, facendosi saltare in aria all’interno della caverna in cui tutto è cominciato, e dove la loro vita viene continuamente resettata.
In un quadretto apparentemente perfetto, troviamo Sarah e Nyles all’interno della piscina in cui erano soliti passare il tempo durante il loro loop, dove vengono però sorpresi dai proprietari. I protagonisti giungono quindi alla conclusione che stanno vivendo il 10 novembre, il giorno successivo al matrimonio. Un dettaglio mette però in forte dubbio la certezza che credevamo di avere acquisito: sullo sfondo di Palm Springs, vediamo comparire dei dinosauri, gli stessi dinosauri che i due avevano visto durante una loro avventura, in pieno trip allucinogeno. Poco dopo l’inizio dei titoli di coda, assistiamo a un’ulteriore scena che alimenta i nostri dubbi: su suggerimento di Sarah, Roy, anch’esso bloccato nel loop, si reca al matrimonio, speranzoso di poter approfittare della via di fuga. Giunto sul posto, vede Nyles, ma quest’ultimo non sembra riconoscerlo.
Tutte le ipotesi sono sul piatto: Sarah e Nyles potrebbero aver rotto il loop, ma potrebbero anche essere morti nel provarci. Possibile anche che siano finiti in una dimensione alternativa, e che altre loro versioni siano ancora nel loop. Ardita, ma non da escludere, l’ipotesi che Sarah ritorni nel loop come Nana, la nonna dello sposo della sorella, con cui scambia due dialoghi particolarmente misteriosi.
Cos’è successo? La parola al cast
Queste le parole del regista di Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani Max Barbakow:
L’intenzione è sempre stata quella di creare un finale aperto all’interpretazione, in cui si potesse arrivare a conclusioni diverse su ciò che era accaduto a seconda di come si guardava il mondo, che fosse in una luce più ottimista o più cinica. Credo che tutti pensiamo che succedano cose diverse dopo che ci siamo allontanati da quella piscina. Questo è il bello. Qualunque cosa tu voglia ottenere da un finale, puoi farlo. Per me, che siano reali o meno, è un bel simbolo del fatto che innamorarsi è come vedere i dinosauri nel deserto. C’è una meraviglia trascendente in questo. Puoi intellettualizzarlo in questo modo. Ma è anche semplice divertimento, del tipo “Mettiamo dei dinosauri nel film”.
Lo sceneggiatore di Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani Andy Siara si è così espresso:
Nelle prime versioni della sceneggiatura, era un po’ più chiaro quale fosse forse l’interpretazione principale. La speranza è che non abbia molta importanza se escono dal loop, o se non escono dal loop, o se si trovano in un’altra dimensione o altro. Il vero arco emotivo del film finisce proprio prima che entrino nella grotta. Tutto il resto è solo divertente fantascienza.
L’intera ragione per cui volevo fare film all’inizio è Jurassic Park. Quindi, se questa è stata l’unica possibilità che ho mai avuto di fare un film, è stato meglio che ci siano stati dei dinosauri. Pensando al giorno del mio matrimonio, o a quando ho tenuto mia figlia tra le braccia per la prima volta, quelli sono momenti della vita che le parole non possono descrivere, e l’unico modo in cui avrebbero potuto essere migliorati è fondamentalmente con dei dinosauri all’orizzonte. È quella sensazione che abbiamo sempre cercato.
A spingere in direzione di un finale aperto è stato anche Andy Samberg, questo il suo pensiero a riguardo:
Abbiamo sicuramente parlato molto del finale. Sono state scritte molte iterazioni, e ne sono anche state girate e montate insieme altre, per piccole proiezioni riservate ad amici e familiari. È stato un vero e proprio spingere e tirare. Non volevamo che il finale fosse sdolcinato, tipo “Sì, va tutto bene!”. Sarebbe stato ingiusto per il tono del film e per la promessa che avevamo fatto con i personaggi. Ma allo stesso tempo non volevamo finire con una nota amara e deprimente. Si trattava di trovare un delicato equilibrio.
Sono molto felicemente sposato e c’è una grande parte di questa sceneggiatura che mi ha davvero colpito, per via dell’idea di fare un grande salto e di quella sensazione che alla fine ripaga. Ma ovviamente ognuno è diverso. La cosa fondamentale dei dinosauri è che Sarah e Nyles li vedono entrambi. Averli lì alla fine è un cenno a loro che li vedono prima, ma è anche un occhiolino al pubblico che dice: “Qualunque cosa tu voglia che sia, ecco cos’è”.
Cristin Milioti ha affermato che la sua interpretazione del finale è “molto diversa” da quella di Samberg, e ha espresso la sua soddisfazione per la comparsa dei dinosauri:
Sono reticente a dire quello che penso, perché una delle mie parti preferite è proprio quanto sia ambiguo. Potrebbero essere morti. Potrebbero essere in un regno diverso. Ma in un certo senso non importa, perché stanno insieme. Ricordo che quel momento della sceneggiatura mi ha davvero tolto il fiato. Ero tipo, “Oh, è così bello. Questo è amore”. È come un momento di Dio o qualcosa del genere, per non mettere un punto troppo preciso su di esso. Amo un po’ di realismo magico.
Eventi
Oscar 2022: tutte le nomination per la notte più attesa dell’anno

Sono state annunciate le nomination agli Oscar 2022, i riconoscimenti indubbiamente più attesi dell’annata cinematografica. A dominare su tutti è Il potere del cane di Jane Campion, che ha conquistato ben 12 nomination. A seguire, Dune di Denis Villeneuve con 10 e West Side Story e Belfast, appaiati a 7. Per quanto riguarda il comparto attoriale, non sono una sorpresa le nomination per Javier Bardem, Benedict Cumberbatch, Andrew Garfield, Will Smith e Denzel Washington fra gli uomini, come quelle di Jessica Chastain e Kristen Stewart fra le donne. Stupisce invece l’assenza di Lady Gaga dalle candidature agli Oscar 2022. La sua prova in House of Gucci non è bastata a regalarle una nomination che in molti si aspettavano.
L’Italia ha buoni motivi per festeggiare: Paolo Sorrentino ha infatti conquistato la nomination per il miglior film internazionale grazie al suo È stata la mano di Dio, mentre Enrico Casarosa ha ottenuto la candidatura nella sezione dedicata al miglior film d’animazione con il suo Luca. Da non sottovalutare inoltre la nomination per Massimo Cantini Parrini, candidato per i costumi del musical Cyrano. Di seguito, l’elenco completo delle nomination agli Oscar 2022, che saranno assegnati il prossimo 27 marzo.
Oscar 2022: tutte le nomination
Miglior film
- Belfast (Kenneth Branagh)
- I segni del cuore – CODA (Sian Heder)
- Don’t Look Up (Adam McKay)
- Drive My Car (Ryusuke Hamaguchi)
- Dune (Denis Villeneuve)
- Una famiglia vincente – King Richard (Reinaldo Marcus Green)
- Licorice Pizza (Paul Thomas Anderson)
- Nightmare Alley (Guillermo del Toro)
- Il potere del cane (Jane Campion)
- West Side Story (Steven Spielberg)
Migliore regista
- Kenneth Branagh – Belfast
- Ryusuke Hamaguchi – Drive My Car
- Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
- Jane Campion – Il potere del cane
- Steven Spielberg – West Side Story
Migliore attrice protagonista
- Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye
- Olivia Colman – The Lost Daughter
- Nicole Kidman – Being the Ricardos
- Penelope Cruz – Madres Paralelas
- Kristen Stewart – Spencer
Miglior attore protagonista
- Javier Bardem – Being the Ricardos
- Benedict Cumberbatch – Il potere del cane
- Andrew Garfield – Tick, Tick… BOOM!
- Will Smith – Una famiglia vincente – King Richard
- Denzel Washington – Macbeth
Migliore attrice non protagonista
- Kirsten Dunst – Il potere del cane
- Aunjanue Ellis – Una famiglia vincente – King Richard
- Ariana DeBose – West Side Story
- Jessie Buckley – The Lost Daughter
- Judi Dench – Belfast
Miglior attore non protagonista
- Kodi Smit-McPhee – Il potere del cane
- Troy Kotsur – I segni del cuore – CODA
- Ciarán Hinds – Belfast
- J. K. Simmons – Being the Ricardos
- Jesse Plemons – Il potere del cane
Miglior sceneggiatura originale
- Belfast
- Don’t Look Up
- Una famiglia vincente – King Richard
- Licorice Pizza
- La persona peggiore del mondo
Miglior sceneggiatura non originale
- I segni del cuore – CODA
- Drive My Car
- Dune
- The Lost Daughter
- Il potere del cane
Miglior film internazionale
- Drive My Car (Ryūsuke Hamaguchi)
- Flee (Jonas Poher Rasmussen)
- È stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino)
- Lunana: A Yak in the Classroom (Pawo Choyning Dorji)
- La persona peggiore del mondo (Joachim Trier)
Miglior film d’animazione
- Encanto
- Flee
- Luca
- I Mitchell contro le macchine
- Raya e l’ultimo drago
Migliore fotografia
- Dune
- Nightmare Alley
- Il potere del cane
- Macbeth
- West Side Story
Miglior montaggio
- Don’t Look Up
- Dune
- Una famiglia vincente – King Richard
- Il potere del cane
- Tick, Tick… BOOM!
Migliore scenografia
- Dune
- Nightmare Alley
- Il potere del cane
- Macbeth
- West Side Story
Migliore colonna sonora
- Don’t Look Up
- Dune
- Encanto
- Madres Paralelas
- Il potere del cane
Miglior canzone originale
- Be Alive (Una famiglia vincente – King Richard)
- Dos Oroguitas (Encanto)
- Down to Joy (Belfast)
- No Time to Die (No Time to Die)
- Somehow You Do (Four Good Days)
Migliori effetti visivi
- Dune
- Free Guy
- No Time to Die
- Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli
- Spider-Man: No Way Home
Miglior sonoro
- Belfast
- Dune
- No Time to Die
- Il potere del cane
- West Side Story
Migliori costumi
- Crudelia (Jenny Beavan)
- Cyrano (Massimo Cantini Parrini)
- Dune (Jacqueline West and Bob Morgan)
- Nightmare Alley (Luis Sequeira)
- West Side Story (Paul Tazewell)
Miglior trucco e acconciatura
- Il principe cerca figlio
- Crudelia
- Dune
- Gli occhi di Tammy Faye
- House of Gucci
Miglior documentario
- Ascension
- Attica
- Flee
- Summer of Soul
- Writing with Fire
Migliore cortometraggio documentario
- Audible
- Lead Me Home
- The Queen of Basketball
- Three Songs for Benazir
- When We Were Bullies
Migliore cortometraggio
- Ala Kachuu
- The Dress
- The Long Goodbye
- On My Mind
- Please Hold
Miglior cortometraggio d’animazione
- Affair of the Art
- Bestia
- Robin Robin
- Boxballet
- The Windshield Wiper
Eventi
Razzie Awards 2022: le candidature per i peggiori film dell’anno

Sono state annunciate le nomination ai Razzie Awards 2022, riconoscimenti dedicati al peggio che il cinema ha saputo offrire nel corso dell’annata precedente. La cerimonia di consegna di questi temutissimi premi si terrà il 26 marzo cioè, come da tradizione, la sera prima degli Oscar. Non mancano le sorprese, come le diverse candidature per il film Netflix La donna alla finestra e per la sua protagonista Amy Adams, quelle a Jared Leto e Ben Affleck e a Space Jam: New Legends. Ma a meritare la palma di star più sbertucciata dell’annata è sicuramente Bruce Willis, che conquista addirittura una categoria dedicata solo alle sue performance nella passata stagione cinematografica. Di seguito, tutte le nomination ai Razzie Awards 2022.
Le nomination ai Razzie Awards
Peggior film
- Diana the Musical (adattamento Netflix)
- Infinite
- Karen
- Space Jam: New Legends
- La donna alla finestra
Peggior attore protagonista
- Scott Eastwood (Dangerous)
- Roe Hartrampf (Diana the Musical)
- LeBron James (Space Jam: New Legends)
- Ben Platt (Caro Evan Hansen)
- Mark Wahlberg (Infinite)
Peggiore attrice protagonista
- Amy Adams (La donna alla finestra)
- Jeanna de Waal (Diana the Musical)
- Megan Fox (Midnight in the Switchgrass)
- Taryn Manning (Karen)
- Ruby Rose (Vanquish)
Peggiore attrice non protagonista
- Amy Adams (Caro Evan Hansen)
- Sophie Cookson (Infinite)
- Erin Davie (Diana the Musical)
- Judy Kaye (Diana the Musical)
- Taryn Manning (Every Last One of Them)
Peggior attore non protagonista
- Ben Affleck (The Last Duel)
- Nick Cannon (The Misfits)
- Mel Gibson (Dangerous)
- Gareth Keegan (Diana the Musical)
- Jared Leto (House of Gucci)
Peggiore coppia sullo schermo
- Ogni membro goffo del cast in qualsiasi numero musicale lirico (o coreografato) (Diana the Musical)
- LeBron James e ogni personaggio Warner Cartoon (o prodotto Time-Warner) che dribbla nel film (Space Jam: New Legends)
- Jared Leto con la sua faccia di lattice da 17 libbre, i suoi vestiti geek o il suo ridicolo accento (House of Gucci)
- Ben Platt e qualsiasi altro personaggio che si comporta come lui, cantando tutto il giorno come se fosse normale (Caro Evan Hansen)
- Tom & Jerry (aka Itchy & Scratchy) (Tom & Jerry the Movie)
Peggior prequel, remake, plagio o sequel
- Karen (involontario remake di Crudelia)
- Space Jam: New Legends
- Tom & Jerry the Movie
- Twist (remake in salsa rap di Oliver Twist)
- La donna alla finestra (plagio de La finestra sul cortile)
Peggior regista
- Christopher Ashley (Diana the Musical)
- Stephen Chbosky (Caro Evan Hansen)
- Coke Daniels (Karen)
- Renny Harlin (The Misfits)
- Joe Wright (La donna alla finestra)
Peggior sceneggiatura
- Joe DiPietro – Diana the Musical
- Coke Daniels – Karen
- Kurt Wimmer and Robert Henny – The Misfits
- John Wrathall and Sally Collett – Twist
- Tracy Letts – La donna alla finestra
Peggiore interpretazione di Bruce Willis in un film del 2021
- Bruce Willis / American Siege
- Bruce Willis / Apex
- Bruce Willis / Cosmic Sin
- Bruce Willis / Deadlock
- Bruce Willis / Fortress
- Bruce Willis / Midnight in the Switchgrass
- Bruce Willis / Out of Death
- Bruce Willis / Survive the Game
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News
Douglas Trumbull è morto: il regista ed effettista ci lascia a 79 anni

«Mio padre, Douglas Trumbull, è morto la notte scorsa dopo un’importante battaglia di due anni contro il cancro, un tumore al cervello e un ictus. Era un genio assoluto e un mago e i suoi contributi all’industria del cinema e degli effetti speciali vivranno per decenni e oltre. Ha creato gli effetti speciali visivi per il 2001 Odissea nello spazio, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Blade Runner, Star Trek e The Tree of Life. Ha diretto Silent Running e Brainstorm. Mia sorella Andromeda ed io lo abbiamo visto sabato e gli abbiamo detto che lo amiamo, invitandolo a godersi e abbracciare il suo viaggio nel Grande Oltre. Ti voglio bene papà, mi mancherai di sicuro!». Con questo commosso e appassionato post su Facebook, la figlia Amy ha annunciato la scomparsa a 79 anni di Douglas Trumbull, celebre regista ed effettista statunitense.
Fra i tanti lavori di Trumbull, si annoverano pietre miliari della fantascienza, come 2001: Odissea nello spazio, Incontri ravvicinati del terzo tipo e Blade Runner, capolavori per i quali ha contribuito agli effetti speciali, permettendo a registi del calibro di Stanley Kubrick, Steven Spielberg e Ridley Scott di firmare opere scolpite indelebilmente nell’immaginario collettivo.
Douglas Trumbull: addio a un maestro degli effetti speciali
In una carriera a Hollywood concentrata soprattutto fra anni ’60 e anni ’80, Douglas Trumbull si è distinto come uno degli effettivi più abili, capace di diventare davvero un valore aggiunto per i progetti a cui ha preso parte. Da non sottovalutare inoltre il suo contributo come regista, per cult come 2002: la seconda odissea e Brainstorm – Generazione elettronica. La fantascienza era il suo habitat naturale, perché gli permetteva di sprigionare tutta la sua fantasia e il suo genio visionario, senza però rinunciare al realismo che contraddistingueva la sua opera. A lui dobbiamo la sontuosa scena della Porta delle Stelle di 2001: Odissea nello spazio, ma anche alcune delle trovate visive più efficaci di Blade Runner.
Dopo essersi allontanato dall’industria cinematografica, si dedica alla sperimentazione nell’ambito dei luna park e dei parchi a tema, sviluppando attrazioni che nel corso degli anni hanno intrattenuto centinaia di migliaia di persone, fra le quali citiamo il Back to the Future Ride degli Universal Studios di Los Angeles. Prima della malattia e della prematura scomparsa, Douglas Trumbull riesce a collaborare con un altro maestro come Terrence Malick, con cui firma The Tree of Life e Voyage of Time, progetti che gli permettono nuovamente di dare vita a tutta la sua creatività.
Una carriera che è già storia del cinema, suggellata da 3 nomination all’Oscar (per gli effetti speciali di Incontri ravvicinati del terzo tipo, Star Trek e Blade Runner) e da due statuette per il merito tecnico-scientifico (nel 1993) e per il Premio Gordon E. Sawyer nel 2012. Oggi finisce il suo viaggio nel cinema, ma comincia quello fra le stelle che ha più volte intrapreso coi suoi film.