Come ti divento bella: recensione del film con Amy Schumer

A 17 anni di distanza da Amore a prima svista, gradevole rom-com dei fratelli Farrelly sulla bellezza interiore, con protagonisti Jack Black e Gwyneth Paltrow, Abby Kohn e Marc Silverstein cercano la stessa miscela fra romanticismo e favola per adulti con Come ti divento bella. Un divertito racconto sulla necessità di andare sempre oltre all’aspetto fisico, che si affida al talento di abili caratteristi come Amy Schumer e Rory Scovel, all’ennesima prova di eclettismo di Michelle Williams e ai cameo di due modelle di fama internazionale come Emily Ratajkowski e Naomi Campbell. Un’opera godibile per lunghi tratti, penalizzata però da uno sviluppo superficiale e anonimo, che non graffia mai per davvero a proposito di una tematica importante e più attuale che mai.
Una favola per adulti sulla fiducia in se stessi
A seguito di una tragicomica caduta durante un allenamento in palestra, la timida e goffa Renee Bennett (Amy Schumer) si risveglia convinta di essere una delle donne più belle e sexy del mondo, nonostante le sue forme generose la portino invece a essere spesso oggetto di scherno. La ritrovata fiducia in se stessa porta Renee ad affrontare con maggiore sicurezza la propria vita privata e lavorativa, dandole l’entusiasmo per candidarsi al suo impiego dei sogni, nel mondo della moda.
Come ti divento bella si configura fin dai primi minuti come una commedia romantica dagli sviluppi e dagli esiti ampiamente prevedibili, retta prevalentemente dalla vis comica dell’irresistibile Amy Schumer, che mette la sua travolgente simpatia e la sua prorompente fisicità a disposizione di un personaggio con cui è facile empatizzare, sempre in contrasto con le più avvenenti Michelle Williams ed Emily Ratajkowski, a loro volta abili a rendere la fragilità e l’insicurezza che spesso si celano dietro a un impeccabile aspetto esteriore.
Se però la brillante attrice statunitense conferma le sue qualità dal punto di vista puramente comico, non altrettanto convincente è il risultato per quanto riguarda la caratterizzazione del suo personaggio, deficitaria sotto diversi punti di vista: non percepiamo mai né un reale disagio di Renee per il proprio fisico non conforme ai canoni di bellezza odierni, né le aspirazioni personali e lavorative che indirizzano le sue azioni. È tutto troppo abbozzato per convincere, troppo frivolo per creare spunti di riflessione.
Come ti divento bella: una strepitosa Michelle Williams
Non aiuta la resa di Come ti divento bella una rappresentazione sommaria e approssimativa del mondo della moda, che invece, visto il tema su cui è basato il racconto, avrebbe potuto essere oggetto di una critica ben più decisa e pungente, proprio per come questo ambiente discrimina spesso le persone in base all’aspetto fisico.
A rubare la scena ad Amy Schumer e a una Emily Ratajkowski limitata a una manciata di brevissime comparsate è la formidabile Michelle Williams, che con movenze impostate, espressioni imbarazzate e un particolare timbro vocale, a metà fra il vanesio e il petulante (consigliata la visione in lingua originale per apprezzarne tutte le sfumature), dipinge magistralmente il quadro di una donna estremamente insicura nonostante il suo successo, colmando con la sua espressività i vuoti a livello di scrittura del suo personaggio. L’attrice pluricandidata agli Oscar diventa così il pregio maggiore di un’opera che si adagia sull’elementare ma comunque meritevole invito a credere in se stessi e a superare le apparenze, mettendo però in secondo piano la costruzione dell’intreccio e soprattutto l’approfondimento dei personaggi, che purtroppo risultano quasi sempre stereotipati e privi di spessore.
In definitiva, Come ti divento bella si rivela un’occasione mancata per dare forza e intensità a un messaggio edificante, che nell’epoca del body shaming diventa ogni giorno più importante. Ci resta una commedia romantica ben recitata e con qualche piacevole spunto comico, ma che difficilmente ricorderemo fra qualche anno.
Valutazione
Verdetto
Come ti divento bella cerca maldestramente di affrontare un tema importante come quello della fiducia in se stessi e nel proprio corpo, riuscendo però a scolpirne solo la superficie. Il talento comico della Schumer e la solita formidabile Michelle Williams non bastano però a salvare un film che scorre via senza lasciare una traccia tangibile.