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Pupi Avati a Ravenna per Il Signor Diavolo: “Un film sulla paura del buio, atavica e attuale”

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Durante la rassegna dedicata al cinema di genere, il Ravenna Nightmare Film Festival, nella cornice del Cinema City, Pupi Avati ha presentato il suo nuovo film, Il Signor Diavolo, in una sala gremita e appassionata. Il pubblico di Ravenna ha avuto l’occasione di poter assistere ad una proiezione speciale con un vero maestro del cinema italiano, affiancato dallo scrittore romagnolo Eraldo Baldini e dal direttore artistico del festival letterario GialloLuna NeroNotte Nevio Galeati.

Pupi Avati ha introdotto il suo ultimo film dichiarando che il cinema italiano vive un momento di grande crisi e difficoltà, poiché produce quasi esclusivamente commedie sul presente: “I cast di questi film sono sempre gli stessi”- ha affermato il regista – “e i risultati non sono quei grandi risultati che dava la nostra commedia di costume, ma sono riscontri molto modesti. Oggi il mercato è in mano per l’80% al cinema americano. Quando si guardano le classifiche, molti weekend nei primi 10 posti per incasso, non ci sono film italiani. Succede, ed è tremendo. Quando cominciai a fare cinema io, in Italia si producevano 350 film all’anno, quasi uno al giorno. Film di tutti i generi: drammatici, d’amore, musicali, western, e ovviamente horror, che venivano venduti in tutto il mondo. Improvvisamente, non si è più fatto nulla. Ci si è ridotti a fare questo cinema di commedia, con dinamiche uguali a quelle che trovi a casa tua.”

Pupi Avati al Ravenna Nightmare Film Festival

Avati ha poi continuato: “Le cinematografie più evolute, come quella nordamericana, hanno continuato invece a fare film sul futuro, sul passato. Non hanno paura. Quando sono andato a proporre questo film, con la definizione di gotico rurale, o gotico padano, i produttori mi hanno detto di no. Ho avuto ben sette no prima di trovare un distributore che mi finanziasse il film, cioè Rai Cinema insieme a 01 Distribution. Due sere fa ero a Bologna, ieri a Comacchio, stasera qui a Ravenna: trovo sempre sale piene. Cè quindi una potenzialità per questi generi, non è vero che il pubblico italiano li rifiuta. Se confortate me, confortate anche altri miei colleghi ad avere coraggio e a fare film di fantasia, uscendo dai confini angusti di una realtà un po’ triste.”

Dopo questa prima riflessione Avati si è seduto tra il pubblico ed ha assistito alla proiezione accanto ad una platea giovane e affezionata. Dopo il film, accolto in modo entusiastico, Avati si è lasciato andare ad alcune importanti riflessioni sul suo ultimo film e sul contesto socio-culturale in cui è ambientato, ovvero l’Italia dei primi anni ’50, dominata dalla Democrazia Cristiana e da una tradizione contadina fortissima.

Pupi Avati, in tono molto malinconico, ha dichiarato: “Io avverto una sorta di nostalgia per quel periodo, quel periodo buio in cui la Chiesa stessa ha ottenuto la figura carismatica del parroco di campagna. Io nel 1952, in cui è ambientato il mio film, ero già ragazzo, e per motivi bellici sono stato sfollato in campagna. Questa cultura contadina mi ha nutrito, una cultura terrorizzante, in cui si andava a letto in stanze buie. Il Signor Diavolo è – prosegue il regista – un film sulla paura del buio, che è una paura atavica, oggi attuale.”

Il Signor Diavolo è al cinema dal 22 agosto

Come in altri lavori di Avati, come ad esempio La casa dalle finestre che ridono, all’interno de Il Signor Diavolo gli uomini di chiesa coprono un ruolo fondamentale, inquietante: “Il prete è depositario di misteri – ha sentenziato Avati – cammina a un’altezza a metà fra terra e cielo. Una volta saliva su quei pulpiti, saliva lassù e ti raccontava cose che andavano oltre Dante Alighieri: l’Inferno, i peccati, la dannazione. Questa educazione ci ha portato ad avere un senso di colpa. Adesso il demonio non è più candidabile, ma non vuol dire che il male non ci sia. Quando sono andato a confessarmi a San Pietro ho detto che sono deluso dal sacramento della confessione, perché confesso sempre i soliti peccati, cioè l’invidia e l’egoismo. Io infatti sono invidioso e dò solo il superfluo, mentre invece il cristianesimo dice che devi dare anche l’essenziale. Il confessore mi ha detto che non avevo bisogno di essere confessato, ma di uno psichiatra.”

Ciò che rappresenta Il Signor Diavolo per il regista è evidente: “L’assunto del film, al di là del buio, è che il male è ovunque. Il male è in noi e in tutti gli altri. Il male è persino nel bambino meno sospettabile. La figura del forestiero Momentè, distante anni luce dai protagonisti, induce identificazione dello spettatore, perché anche lui viene da quel mondo lì. Questi personaggi finiscono sempre male perché mi assomigliano. Io sono un perdente e sono sedotto dagli inadeguati, da chi cerca la felicità ma non la vede mai arrivare. Io ho 80 anni e i miei titoli di coda non sono lontani, quindi posso fare i conti con la mia vita, e mi rendo conto che innanzitutto non ho fatto il film della vita, il che è anche positivo perché mi fa sperare che io lo possa ancora fare. Essere insoddisfatti produce energia. I miei protagonisti sono sempre personaggi con problemi, con grandi sogni che non si realizzano, ma che continuano ad avere fino alla fine.”

Pupi Avati ha continuato a riflettere durante l’incontro con il pubblico sui sogni e sulle aspettative: “La mia fede non è autentica. Io voglio credere, io penso che Dio sia indispensabile perché vedo un livello di ingiustizia così diffuso, non tanto a livello pubblico, ma in persone accanto a me. Io vado in chiesa e prego Dio di esistere, perché non credo più a un’istituzione che possa penetrare in ambiti privati e restituire giustizia, ci vuole qualcuno dall’alto. Io penso che sia profondamente ingiusto privare le persone di aspettative e di sogni. Ai miei ragazzi dico di fare sogni, anche ambiziosi, perché magari non si realizzeranno, ma sarà sempre meglio morire inseguendo un sogno che rassegnarsi al fatto che non succeda niente.”

L’incontro di Pupi Avati con il pubblico del Ravenna Nightmare

“Io vedo i miei figli 40enni e i miei nipoti che sono già rassegnati, rinunciatari. Non confidano nel fatto che la vita possa essere qualcosa di orrendo ma anche di straordinario. Io 50 anni fa vedevo bastoncini di pesce. Improvvisamente mi sono trovato a vedere 8½ e sono andato al Bar Margherita a dire a tutti di vederlo. Quando tutti lo videro, dissi: ci proviamo? Ero come Gesù con gli apostoli, stavo facendo la squadra. Quella sera lì è nata una storia. Siamo stati tutti a Piazza Minghetti a prendere nomi dei registi e abbiamo mandato migliaia di lettere, ma non ci ha risposto nessuno. Poi un giorno ho trovato una lettera. L’ho presa e sopra ho visto il mittente più autorevole che si potesse desiderare: Ennio Flaiano. Vado al bar, la apriamo, tiriamo fuori il foglio e c’era scritto: “Non scrivetemi più!”.

Dopo un accenno ai progetti successivi a Il Signor Diavolo, Avati ha commentato i primi incoraggianti risultati del suo film: “La prima sera mi sono arrivati 313 risultati, cioè le 313 sale dov’è il film. Il risultato di ieri sera non era né Il Re leone, né Fast and Furious, ma era il terzo risultato. Ed è un risultato per il quale Rai Cinema stamattina si è congratulata. Ed è la prova che essere così negativi su un genere è un errore. Non soltanto un genere, ma tutti i generi. Evidentemente noi non abbiamo tante tecnologie, però i film “de paura”, con atmosfere, li sappiamo fare. Qui i pochi effetti che ci sono li ha fatti Sergio Stivaletti, con cose molto semplici, e se il film funziona non è certo per quelli. Se noi abbiamo avuto un trasteverino come Sergio Leone che si è inventato il western, con sfrontatezza, vuol dire che possiamo permetterci di essere più coraggiosi e di non ripiegarci sulla commediola.”

Il regista ha concluso l’incontro con il pubblico del Ravenna Nightmare con una toccante riflessione sulla sua vita: “Il Signor Diavolo è una sintesi momentanea. Quando fai un film ci metti dentro tutto quello che hai fatto prima, cominci ad avere nostalgia del passato e a un certo punto dell’ellisse della tua vita, in cui il fisico si indebolisce, i ricordi prendono il sopravvento. La fine dell’ellisse è la vecchiaia, che è misteriosa e affascinante, perché produce la nostalgia della tua adolescenza. Torni ad avere la voglia di essere figlio e tenere per mano i tuoi genitori. Da vecchio percepisco i bambini come non li ho mai percepiti, perché fra un vecchio e una bambino c’è una sintonia profonda: la vulnerabilità. Le persone più vulnerabili sono le migliori. Più uno è vulnerabile, più capisce l’altro. Io sento che invecchiando sono diventato molto più percettivo su tutto ciò che ci circonda. E sento che la fine del mio viaggio si dovrebbe concludere in quella cucina di Via San Vitale 5, dove mi aspettavano i miei genitori per la cena.”

Il Signor Diavolo è al cinema dal 22 agosto distribuito da 01 Distribution.

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Oscar 2022: tutte le nomination per la notte più attesa dell’anno

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Sono state annunciate le nomination agli Oscar 2022, i riconoscimenti indubbiamente più attesi dell’annata cinematografica. A dominare su tutti è Il potere del cane di Jane Campion, che ha conquistato ben 12 nomination. A seguire, Dune di Denis Villeneuve con 10 e West Side Story e Belfast, appaiati a 7. Per quanto riguarda il comparto attoriale, non sono una sorpresa le nomination per Javier BardemBenedict CumberbatchAndrew GarfieldWill SmithDenzel Washington fra gli uomini, come quelle di Jessica Chastain e Kristen Stewart fra le donne. Stupisce invece l’assenza di Lady Gaga dalle candidature agli Oscar 2022. La sua prova in House of Gucci non è bastata a regalarle una nomination che in molti si aspettavano.

L’Italia ha buoni motivi per festeggiare: Paolo Sorrentino ha infatti conquistato la nomination per il miglior film internazionale grazie al suo È stata la mano di Dio, mentre Enrico Casarosa ha ottenuto la candidatura nella sezione dedicata al miglior film d’animazione con il suo Luca. Da non sottovalutare inoltre la nomination per Massimo Cantini Parrini, candidato per i costumi del musical Cyrano. Di seguito, l’elenco completo delle nomination agli Oscar 2022, che saranno assegnati il prossimo 27 marzo.

Oscar 2022: tutte le nomination

Foto di Gianni Fiorito

Miglior film

  • Belfast (Kenneth Branagh)
  • I segni del cuore – CODA (Sian Heder)
  • Don’t Look Up (Adam McKay)
  • Drive My Car (Ryusuke Hamaguchi)
  • Dune (Denis Villeneuve)
  • Una famiglia vincente – King Richard (Reinaldo Marcus Green)
  • Licorice Pizza (Paul Thomas Anderson)
  • Nightmare Alley (Guillermo del Toro)
  • Il potere del cane (Jane Campion)
  • West Side Story (Steven Spielberg)

Migliore regista

  • Kenneth Branagh – Belfast
  • Ryusuke Hamaguchi – Drive My Car
  • Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
  • Jane Campion – Il potere del cane
  • Steven Spielberg – West Side Story

Migliore attrice protagonista

Miglior attore protagonista

  • Javier Bardem – Being the Ricardos
  • Benedict Cumberbatch – Il potere del cane
  • Andrew Garfield – Tick, Tick… BOOM!
  • Will Smith – Una famiglia vincente – King Richard
  • Denzel Washington – Macbeth

Migliore attrice non protagonista

  • Kirsten Dunst – Il potere del cane
  • Aunjanue Ellis – Una famiglia vincente – King Richard
  • Ariana DeBose – West Side Story
  • Jessie Buckley – The Lost Daughter
  • Judi Dench – Belfast

Miglior attore non protagonista

  • Kodi Smit-McPhee – Il potere del cane
  • Troy Kotsur – I segni del cuore – CODA
  • Ciarán Hinds – Belfast
  • J. K. Simmons – Being the Ricardos
  • Jesse Plemons – Il potere del cane

Miglior sceneggiatura originale

  • Belfast
  • Don’t Look Up
  • Una famiglia vincente – King Richard
  • Licorice Pizza
  • La persona peggiore del mondo

Miglior sceneggiatura non originale

  • I segni del cuore – CODA
  • Drive My Car
  • Dune
  • The Lost Daughter
  • Il potere del cane

Miglior film internazionale

  • Drive My Car (Ryūsuke Hamaguchi)
  • Flee (Jonas Poher Rasmussen)
  • È stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino)
  • Lunana: A Yak in the Classroom (Pawo Choyning Dorji)
  • La persona peggiore del mondo (Joachim Trier)

Miglior film d’animazione

  • Encanto
  • Flee
  • Luca
  • I Mitchell contro le macchine
  • Raya e l’ultimo drago

Migliore fotografia

  • Dune
  • Nightmare Alley
  • Il potere del cane
  • Macbeth
  • West Side Story

Miglior montaggio

  • Don’t Look Up
  • Dune
  • Una famiglia vincente – King Richard
  • Il potere del cane
  • Tick, Tick… BOOM!

Migliore scenografia

  • Dune
  • Nightmare Alley
  • Il potere del cane
  • Macbeth
  • West Side Story

Migliore colonna sonora

  • Don’t Look Up
  • Dune
  • Encanto
  • Madres Paralelas
  • Il potere del cane

Miglior canzone originale

  • Be Alive (Una famiglia vincente – King Richard)
  • Dos Oroguitas (Encanto)
  • Down to Joy (Belfast)
  • No Time to Die (No Time to Die)
  • Somehow You Do (Four Good Days)

Migliori effetti visivi

  • Dune
  • Free Guy
  • No Time to Die
  • Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli
  • Spider-Man: No Way Home

Miglior sonoro

  • Belfast
  • Dune
  • No Time to Die
  • Il potere del cane
  • West Side Story

Migliori costumi

  • Crudelia (Jenny Beavan)
  • Cyrano (Massimo Cantini Parrini)
  • Dune (Jacqueline West and Bob Morgan)
  • Nightmare Alley (Luis Sequeira)
  • West Side Story (Paul Tazewell)

Miglior trucco e acconciatura

Miglior documentario

  • Ascension
  • Attica
  • Flee
  • Summer of Soul
  • Writing with Fire

Migliore cortometraggio documentario

  • Audible
  • Lead Me Home
  • The Queen of Basketball
  • Three Songs for Benazir
  • When We Were Bullies

Migliore cortometraggio

  • Ala Kachuu
  • The Dress
  • The Long Goodbye
  • On My Mind
  • Please Hold

Miglior cortometraggio d’animazione

  • Affair of the Art
  • Bestia
  • Robin Robin
  • Boxballet
  • The Windshield Wiper
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Razzie Awards 2022: le candidature per i peggiori film dell’anno

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Sono state annunciate le nomination ai Razzie Awards 2022, riconoscimenti dedicati al peggio che il cinema ha saputo offrire nel corso dell’annata precedente. La cerimonia di consegna di questi temutissimi premi si terrà il 26 marzo cioè, come da tradizione, la sera prima degli Oscar. Non mancano le sorprese, come le diverse candidature per il film Netflix La donna alla finestra e per la sua protagonista Amy Adams, quelle a Jared Leto e Ben Affleck e a Space Jam: New Legends. Ma a meritare la palma di star più sbertucciata dell’annata è sicuramente Bruce Willis, che conquista addirittura una categoria dedicata solo alle sue performance nella passata stagione cinematografica. Di seguito, tutte le nomination ai Razzie Awards 2022.

Le nomination ai Razzie Awards

Peggior film

  • Diana the Musical (adattamento Netflix)
  • Infinite
  • Karen
  • Space Jam: New Legends
  • La donna alla finestra

Peggior attore protagonista

  • Scott Eastwood (Dangerous)
  • Roe Hartrampf (Diana the Musical)
  • LeBron James (Space Jam: New Legends)
  • Ben Platt (Caro Evan Hansen)
  • Mark Wahlberg (Infinite)

Peggiore attrice protagonista

Peggiore attrice non protagonista 

  • Amy Adams (Caro Evan Hansen)
  • Sophie Cookson (Infinite)
  • Erin Davie (Diana the Musical)
  • Judy Kaye (Diana the Musical)
  • Taryn Manning (Every Last One of Them)

Peggior attore non protagonista

  • Ben Affleck (The Last Duel)
  • Nick Cannon (The Misfits)
  • Mel Gibson (Dangerous)
  • Gareth Keegan (Diana the Musical)
  • Jared Leto (House of Gucci)

Peggiore coppia sullo schermo

  • Ogni membro goffo del cast in qualsiasi numero musicale lirico (o coreografato) (Diana the Musical)
  • LeBron James e ogni personaggio Warner Cartoon (o prodotto Time-Warner) che dribbla nel film (Space Jam: New Legends)
  • Jared Leto con la sua faccia di lattice da 17 libbre, i suoi vestiti geek o il suo ridicolo accento (House of Gucci)
  • Ben Platt e qualsiasi altro personaggio che si comporta come lui, cantando tutto il giorno come se fosse normale (Caro Evan Hansen)
  • Tom & Jerry (aka Itchy & Scratchy) (Tom & Jerry the Movie)

Peggior prequel, remake, plagio o sequel

  • Karen (involontario remake di Crudelia)
  • Space Jam: New Legends
  • Tom & Jerry the Movie
  • Twist (remake in salsa rap di Oliver Twist)
  • La donna alla finestra (plagio de La finestra sul cortile)

Peggior regista 

  • Christopher Ashley (Diana the Musical)
  • Stephen Chbosky (Caro Evan Hansen)
  • Coke Daniels (Karen)
  • Renny Harlin (The Misfits)
  • Joe Wright (La donna alla finestra)

Peggior sceneggiatura

  • Joe DiPietro – Diana the Musical
  • Coke Daniels – Karen
  • Kurt Wimmer and Robert Henny – The Misfits
  • John Wrathall and Sally Collett – Twist
  • Tracy Letts – La donna alla finestra

Peggiore interpretazione di Bruce Willis in un film del 2021

  • Bruce Willis / American Siege
  • Bruce Willis / Apex
  • Bruce Willis / Cosmic Sin
  • Bruce Willis / Deadlock
  • Bruce Willis / Fortress
  • Bruce Willis / Midnight in the Switchgrass
  • Bruce Willis / Out of Death
  • Bruce Willis / Survive the Game

Per essere sempre aggiornati sui Razzie Awards, vi invitiamo a consultare il sito ufficiale.

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Golden Globe 2022: tutti i vincitori per cinema e TV

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Sono stati annunciati i vincitori e le vincitrici dei Golden Globe 2022. Un’edizione particolarmente difficile per la manifestazione, segnata dalla mancanza di una diretta televisiva e dall’assenza della stragrande maggioranza dei talent nominati, a seguito della recrudescenza della pandemia e soprattutto a causa delle polemiche dello scorso anno in merito alla scarsa inclusività della Hollywood Foreign Press Association.

Per quanto riguarda il cinema, a dominare i Golden Globe 2022 è indubbiamente Il potere del cane, che ha conquistato i riconoscimenti riservati al miglior film drammatico, alla migliore regia (Jane Campion) e al miglior attore non protagonista Kodi Smit-McPhee. Premi importanti anche per West Side Story di Steven Spielberg, che conquista i riconoscimenti dedicati al miglior film musical o commedia e alla migliori attrici protagonista (Rachel Zegler) e non protagonista (Ariana Debose). Niente da fare per Paolo Sorrentino e per Enrico Casarosa, battuti rispettivamente da Drive My Car ed Encanto nella corsa ai premi per il miglior film in lingua straniera e per il miglior film d’animazione.

Per la TV, affermazioni per Succession e Hacks, mentre Michael Keaton e Kate Winslet sono stati premiati per le loro prove nelle miniserie Dopesick e Omicidio a Easttown. Di seguito, l’elenco completo delle vincitrici e dei vincitori dei Golden Globe 2022.

Golden Globe 2022: i premi per il cinema

Miglior film drammatico

  • Belfast di Kenneth Branagh
  • CODA di Sian Heder
  • Dune di Denis Villeneuve
  • Una famiglia vincente – King Richard di Reinaldo Marcus Green
  • Il potere del cane di Jane Campion

Miglior film musical o commedia

  • Cyrano di Joe Wright
  • Don’t Look Up di Adam McKay
  • Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
  • Tick, Tick…Boom! di Lin-Manuel Miranda
  • West Side Story di Steven Spielberg

Miglior regista

  • Kenneth Branagh (Belfast)
  • Jane Campion (Il potere del cane)
  • Maggie Gyllenhaal (The Lost Daughter)
  • Steven Spielberg (West Side Story)
  • Denis Villeneuve (Dune)

Miglior attore in un film drammatico

  • Mahershala Ali (Swan Song)
  • Javier Bardem (Being the Ricardos)
  • Benedict Cumberbatch (Il potere del cane)
  • Will Smith (Una famiglia vincente – King Richard)
  • Denzel Washington (Macbeth)

Migliore attrice in un film drammatico

  • Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye)
  • Olivia Colman (The Lost Daughter)
  • Nicole Kidman (Being The Ricardos)
  • Lady Gaga (House Of Gucci)
  • Kristen Stewart (Spencer)

Miglior attore in un film musical o commedia

  • Leonardo DiCaprio (Don’t Look Up)
  • Peter Dinklage (Cyrano)
  • Andrew Garfield (Tick, Tick… Boom!)
  • Cooper Hoffman (Licorice Pizza)
  • Anthony Ramos (In the Heights)

Migliore attrice in un film musical o commedia

  • Marion Cotillard (Annette)
  • Alana Haim (Licorice Pizza)
  • Jennifer Lawrence (Don’t Look Up)
  • Emma Stone (Crudelia)
  • Rachel Zegler (West Side Story)

Miglior attore non protagonista

  • Ben Affleck (The Tender Bar)
  • Jamie Dornan (Belfast)
  • Ciaran Hinds (Belfast)
  • Troy Kotsur (CODA)
  • Kodi Smit-McPhee (Il potere del cane)

Migliore attrice non protagonista

  • Caitriona Balfe (Belfast)
  • Ariana Debose (West Side Story)
  • Kirsten Dunst (Il potere del cane)
  • Anjanue Ellis (Una famiglia vincente – King Richard)
  • Ruth Negga (Passing)

Miglior sceneggiatura

  • Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza)
  • Kenneth Branagh (Belfast)
  • Jane Campion (Il potere del cane)
  • Adam McKay (Don’t Look Up)
  • Aaron Sorkin (Being The Ricardos)

Miglior colonna sonora originale

  • The French Dispatch (Alexandre Desplat)
  • Encanto (Germaine Franco)
  • Il potere del cane (Jonny Greenwood)
  • Madres Paralelas (Alberto Iglesias)
  • Dune (Hans Zimmer)

Miglior canzone originale

  • Be Alive (Dixson, Beyoncé) (Una famiglia vincente – King Richard)
  • Dos Oruguitas (Lin-Manuel Miranda) (Encanto)
  • Down to Joy (Van Morrison) (Belfast)
  • Here I Am (Singing My Way Home) (Carole King, Jennifer Hudson e Jamie Hartman) (Respect)
  • No Time to Die (Billie Eilish, Finneas O’Connell) (No Time to Die)

Miglior film d’animazione

  • Encanto
  • Flee
  • Luca
  • My Sunny Maad
  • Raya e l’ultimo drago

Miglior film in lingua straniera

  • Scompartimento n.6 (Finlandia / Russia / Germania)
  • Drive My Car (Giappone)
  • È stata la mano di Dio (Italia)
  • Un eroe (Francia / Iran)
  • Madres Paralelas (Spagna)

Golden Globe 2022: i premiati per la TV

Miglior serie drammatica

  • Lupin
  • The Morning Show
  • Pose
  • Squid Game
  • Succession

Miglior serie musical o commedia

  • The Great
  • Hacks
  • Only Murders in the Building
  • Reservation Dogs
  • Ted Lasso

Miglior attore in una serie drammatica

  • Brian Cox (Succession)
  • Lee Jaw (Squid Game)
  • Billy Porter (Pose)
  • Jeremy Strong (Succession)
  • Omar Sy (Lupin)

Migliore attrice in una serie drammatica

  • Uzo Aduba (In Treatment)
  • Jennifer Aniston (The Morning Show)
  • Christine Baranski (The Good Fight)
  • Elisabeth Moss (Il racconto dell’ancella)
  • MJ Rodriguez (Pose)

Migliore attrice in una serie musical o commedia

  • Hannah Einbinder (Hacks)
  • Elle Fanning (The Great)
  • Issa Rae (Insecure)
  • Tracee Ellis Ross (Black-Ish)
  • Jean Smart (Hacks)

Miglior attore in una serie musical o commedia

  • Anthony Anderson (Black-Ish)
  • Nicholas Hoult (The Great)
  • Steve Martin (Only Murders In The Building)
  • Martin Short (Only Murders In The Building)
  • Jason Sudeikis (Ted Lasso)

Miglior film TV o miniserie

  • Dopesick
  • American Crime Story: Impeachment
  • Maid
  • Omicidio a Easttown
  • The Underground Railroad

Miglior attore in una miniserie o film per la TV

  • Paul Bettany (WandaVision)
  • Oscar Isaac (Scene da un matrimonio)
  • Michael Keaton (Dopesick)
  • Ewan McGregor (Holsten)
  • Tahar Rahim (The Serpent)

Migliore attrice in una miniserie o film per la TV

  • Jessica Chastain (Scene da un matrimonio)
  • Cynthia Erivo (Genius: Aretha)
  • Elizabeth Olsen (Wandavision)
  • Margaret Qualley (Maid)
  • Kate Winslet (Omicidio a Easttown)

Miglior attore non protagonista in una serie, miniserie o film per la TV

  • Billy Crudup (The Morning Show)
  • Kieran Culkin (Succession)
  • Mark Duplass (The Morning Show)
  • Brett Goldstein (Ted Lasso)
  • O Yeong-Su (Squid Game)

Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film per la TV

  • Jennifer Coolidge (The White Lotus)
  • Kaitlyn Dever (Dopesick)
  • Andie Macdowell (Maid)
  • Sarah Snook (Succession)
  • Hannah Waddingham (Ted Lasso)
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